1. Definizione e classificazione degli abusi

La letteratura internazionale distingue in modo separato gli abusi dai maltrattamenti e le negligenze,mentre la nostra esperienza ci fa considerare gli “abusi all’infanzia”  una unica “patologia” purtroppo,  frequentemente, cronica, che si manifesta in diverse forme cliniche :raramente infatti il bambino abusato subisce una sola forma di abuso, ma, spesso, nel corso della sua vita sperimenta contemporaneamente più tipi di abuso. Nella realtà non sempre le diverse forme si trovano così separate come la classificazione propone. La classificazione delle diverse forme di abuso, è opportuno considerarlo un artifizio, teorico e didattico, per organizzare aspetti appartenenti a un problema complesso.

La classificazione sviluppata dalla nostra osservazione clinica dei bambini abusati e da noi seguita già dal 1991 (Montecchi 1991) è stata recepita dalle Linee Guida della Regione Lazio e della SINPIA (Società Italiana di Neurologia e Psichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza).

Solo recentemente sono stati aggiunti ai tre gruppi principali di abusi, anche la violenza assistita che riguarda i bambini testimoni della violenza familiare; anche se non sono direttamente abusati, questi bambini vivono, infatti, in un’atmosfera familiare intrisa di violenza, che causa loro gravi danni, talvolta superiori a quelli procurati dagli altri abusi.


2. Le caratteristiche degli abusi

Gli abusi sui bambini presentano caratteristiche generali, utilizzabili per la comprensione e l’intervento in tutte le forme, e aspetti più specifici, caratteristici delle singole forme.
Le caratteristiche generali, valide in tutte le forme di abuso, sono sintetizzabili nei seguenti punti:

1. l’abuso sui bambini può realizzarsi sia all’interno, sia all’esterno della famiglia;
2. tende ad essere nascosto e negato da chi lo opera, ma anche da chi lo subisce o ne è a conoscenza, soprattutto in ambito familiare;
3. è difficilmente rilevabile con sufficiente certezza;
4. fin quando non sia stata effettuata una valutazione diagnostica che confermi l’abuso, è possibile parlare sempre e solo di situazioni di “sospetto abuso”, poiché :
– il rilevamento di uno o più segni non definisce in modo automatico la situazione come “abuso”;
– tutti i segni rilevati devono essere inseriti in un quadro globale di valutazione diagnostica, che non può essere svolta solo da chi ne rileva i segni (per complessità e assenza di strumenti necessari). La conferma di abuso deriva, oltre che dalle osservazioni del professionista dell’infanzia, da una valutazione medico- psicologico- sociale;
– sullo sviluppo fisico e psicologico e sulla strutturazione della personalità;
– sulla relazione con la famiglia;
– sulla relazione con gli adulti al di fuori della famiglia;
– sulla relazione con i coetanei;
1. tutte le condizioni di abuso in cui vive un bambino incidono:
2. la percezione della condizione di abuso varia a seconda del contesto socio-culturale; quando se ne rilevano i segnali in un bambino si deve quindi tenere conto anche delle radici culturali della famiglia;
3. tende ad aggravarsi nel tempo, non ha una risoluzione spontanea.

Lo staff della “Cura del Girasole-Onlus” ha competenza per effettuare valutazioni diagnostiche e progetti terapeutici per bambini abusati e per la famiglia( vedi le attività della Onlus)
di Francesco Montecchi tratto dal libro “Dal Bambino minaccioso al Bambino minacciato-Franco Angeli-Editore2005