Il simbolo del Girasole

Il girasole come fiore elitropo e mandala

La nostra prima utilizzazione del “Girasole” è stata quando abbiamo istituito, all’interno dell’ospedale “Bambino Gesù di Roma, il “Progetto Girasole” dedicato ai bambini oggetto di abusi e maltrattamenti; quando abbiamo fondato la Onlus alla parola “Girasole” è stata affiancata la parola “cura” (“La cura del Girasole-Onlus”) volendo indicare che obbiettivo della Onlus è il prendersi “cura” intesa come accoglienza e terapia.

Molto spesso ci chiedono: ma perché il “Girasole”?

Il Girasole comunica allegria e orgoglio, attualmente è utilizzato moltissimo come nome, logo, simbolo, in tantissime attività, tale da far pensare che sia un po’ inflazionato; ma forse indica come, consapevolmente o inconsapevolmente, suscita una forte attrazione e fascino collettivo. Elogiato nei propri versi da Eugenio Montale e Gabriele D’Annunzio, il Girasole è ricorrente nelle opere di Van Gogh. Gli Indiani d’America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all’uomo di farne molteplici usi; in Perù è l’emblema del Dio Sole.
Le caratteristiche per cui noi lo utilizziamo come immagine simbolica è perché è un fiore eliotropo ed ha la forma di un mandala .

Come fiore elitropo
I petali richiamano i raggi del sole e il colore solare, il suo grande fiore ha l’energia e la capacità di seguire il tragitto del sole per carpirne i raggi: è la rappresentazione simbolica dell’apertura alla luce, alle energie che provengono da ciò che è elevato, trascendente e spirituale.

Questo fiore racchiude il nostro obiettivo e la nostra missione di fornire ai bambini, e agli individui in genere, che hanno avuto una vita connotata dal disagio, dalla sofferenza, da esperienze avverse, la forza e l’energia di rivolgersi verso il “sole”, cioè simbolicamente, come recupero ed accumulo di energia di vita.

Come forma mandala:
Nella forma mandalica del Girasole è rappresentato il nostro obiettivo terapeutico di aiutare a far trovare l’energia di trasformare gli eventi avversi, che si incontrano nel corso della propria evoluzione, in una occasione di sviluppo e di crescita e dare espressione e forma a qualcosa di nuovo e unico nella vita.

IL MANDALA
Il termine mandala deriva dal sancrito e significa cerchio che delimita uno spazio che rappresenta l’esteriorizzazzione del proprio psichismo. Per jung il mandala assurge ad archetipo del Sé,figura ordinatrice per ritrovare la realizzazione di se stessi. Non vi è al mondo un altro disegno simbolico così universale come il mandala; compare in tempi diversi e in ogni cultura: il più antico mandala conosciuto è una “ruota solare” paleolitica scoperta nell’Africa del sud ; figure mandaliche sono i rosoni delle nostre chiese, si trovano nei labirinti, nelle forme di certi templi, come pure nei siti etruschi e romani. Anche la natura attorno a noi spesso si presenta sotto forme mandaliche: nella frutta, nelle pietre, nei fiori, tra gli alberi, su nel cielo

Oltre ad essere disegnati, i mandala vengono anche “vissuti”: tra gli indiani Navaho la persona da curare viene collocata al centro del cerchio disegnato sul terreno, mentre in occidente l’idea del centro e del cerchio protettivo si ritrova in numerose danze popolari oltre che nel girotondo dei bambini.

Secondo Jung, durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore. Il simbolo del mandala, quindi, non è solo un’affascinante forma espressiva ma l’immagine ha lo scopo di tracciare un magico solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima, un cerchio protettivo che evita la “dispersione” e tiene lontane le preoccupazioni provocate dall’esterno. Ma c’è di più: un mandala persegue anche la finalità creativa di dare espressione e forma a qualche cosa di nuovo e di unico.

Il simbolo del Girasole

Il girasole come fiore elitropo e mandala

La nostra prima utilizzazione del “Girasole” è stata quando abbiamo istituito, all’interno dell’ospedale “Bambino Gesù di Roma, il “Progetto Girasole” dedicato ai bambini oggetto di abusi e maltrattamenti; quando abbiamo fondato la Onlus alla parola “Girasole” è stata affiancata la parola “cura” (“La cura del Girasole-Onlus”) volendo indicare che obbiettivo della Onlus è il prendersi “cura” intesa come accoglienza e terapia.

Molto spesso ci chiedono: ma perché il “Girasole”?

Il Girasole comunica allegria e orgoglio, attualmente è utilizzato moltissimo come nome, logo, simbolo, in tantissime attività, tale da far pensare che sia un po’ inflazionato; ma forse indica come, consapevolmente o inconsapevolmente, suscita una forte attrazione e fascino collettivo. Elogiato nei propri versi da Eugenio Montale e Gabriele D’Annunzio, il Girasole è ricorrente nelle opere di Van Gogh. Gli Indiani d’America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all’uomo di farne molteplici usi; in Perù è l’emblema del Dio Sole.
Le caratteristiche per cui noi lo utilizziamo come immagine simbolica è perché è un fiore eliotropo ed ha la forma di un mandala .

Come fiore elitropo
I petali richiamano i raggi del sole e il colore solare, il suo grande fiore ha l’energia e la capacità di seguire il tragitto del sole per carpirne i raggi: è la rappresentazione simbolica dell’apertura alla luce, alle energie che provengono da ciò che è elevato, trascendente e spirituale.

Questo fiore racchiude il nostro obiettivo e la nostra missione di fornire ai bambini, e agli individui in genere, che hanno avuto una vita connotata dal disagio, dalla sofferenza, da esperienze avverse, la forza e l’energia di rivolgersi verso il “sole”, cioè simbolicamente, come recupero ed accumulo di energia di vita.

Come forma mandala:
Nella forma mandalica del Girasole è rappresentato il nostro obiettivo terapeutico di aiutare a far trovare l’energia di trasformare gli eventi avversi, che si incontrano nel corso della propria evoluzione, in una occasione di sviluppo e di crescita e dare espressione e forma a qualcosa di nuovo e unico nella vita.
IL MANDALA
Il termine mandala deriva dal sancrito e significa cerchio che delimita uno spazio che rappresenta l’esteriorizzazzione del proprio psichismo. Per jung il mandala assurge ad archetipo del Sé,figura ordinatrice per ritrovare la realizzazione di se stessi. Non vi è al mondo un altro disegno simbolico così universale come il mandala; compare in tempi diversi e in ogni cultura: il più antico mandala conosciuto è una “ruota solare” paleolitica scoperta nell’Africa del sud ; figure mandaliche sono i rosoni delle nostre chiese, si trovano nei labirinti, nelle forme di certi templi, come pure nei siti etruschi e romani. Anche la natura attorno a noi spesso si presenta sotto forme mandaliche: nella frutta, nelle pietre, nei fiori, tra gli alberi, su nel cielo

Oltre ad essere disegnati, i mandala vengono anche “vissuti”: tra gli indiani Navaho la persona da curare viene collocata al centro del cerchio disegnato sul terreno, mentre in occidente l’idea del centro e del cerchio protettivo si ritrova in numerose danze popolari oltre che nel girotondo dei bambini.

Secondo Jung, durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore. Il simbolo del mandala, quindi, non è solo un’affascinante forma espressiva ma l’immagine ha lo scopo di tracciare un magico solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima, un cerchio protettivo che evita la “dispersione” e tiene lontane le preoccupazioni provocate dall’esterno. Ma c’è di più: un mandala persegue anche la finalità creativa di dare espressione e forma a qualche cosa di nuovo e di unico.

Siamo una associazione senza scopo di lucro, impegnata nella cura del disagio emotivo infanto – adolescenziale, dell’ adulto e della famiglia.

Info: +39 06 63 81 992
Cons.: +39 06 39 38 64 72

Via Gregorio VII, 186
00165 Roma RM